>> E' morto Pinter ultimo Krapp


Nell'ottobre 2006 in una saletta del Royal Court Theatre di Londra, per soli 86 spettatori (quindi a contatto con lui come un rito da non disperdere), Harold Pinter ha voluto proporre "L'ultimo nastro di Krapp" di Samuel Beckett. Una delle ultime sue sfide alla vita, con il peso dei suoi 76 anni, in sedia a rotelle munita di motere elettrico e un tumore all'esofago.
Furono 45 minuti in scena in quella "tana" di luce e ombre, attraversata da parole dal vivo e registrate nel magnetofono (particolare che per gli esegeti beckettiani è pieno di significati: Pinter ad un certo punto della pièce tira fuori un altro registratore, più piccolo. Come se volesse "registrare" la voce reale per una memoria futura. Vi ricordate la polemica degli eredi di Beckett sulla riproduzione filologica delle opere dell'Autore? Lui, Pinter, Autore egli stesso, estimatore di Beckett, ha inserito in scena un altro oggetto, che raddoppia e al tempo stesso cambia, o meglio "aggiunge" emblematicità alla performance. E' il teatro signori! E' il teatro che tende sempre al cambiamento)

Drammaturgo e poeta, con Beckett c'era un'amicizia e sintonia negli anni Sessanta. Ma il teatro di Pinter, straordinario nel unire l'astrattismo e il realismo, divenne sempre più politico, strumento di denuncia e riflessione al tempo stesso.

Harold Pinter ci lascia il giorno di Natale. Come Chaplin e Strehler. Ma mi sbaglio. H.P. non ci lascia.
Ci sono i suoi testi, le sue pièce le sue poesie...