UN INTERESSANTE INTERVENTO
di FEDERICO PLATANIA:
"Beckett avrebbe amato la rete"
 




Franco Quadri critico BECKETTIANO

A Urbino, nel gli anni Novanta, quando lo invitai al Festival TetrOrizzonti, per una giornata di studi dedicata al drammaturgo B.M.Koltès definii Franco Quadri un critico militante con una PASSIONE e un'IDEA per il teatro.
Lo conobbi a Riccione, nell'87 quando in modo discreto mi disse che stava per diventare critico tetrale per La Repubblica. Poi lo incontrai da allora ogni anno ai festival e agli eventi nazionali. Era un vero collaboratore culturale: ogni volta che gli chiedevo di partecipare ad un libro o ad una mia iniziativa Franco c'era. Penso ai Festival di Urbino o al centenario Beckettiano a Scandicci o alle pubblicazioni su Pasolini, Svoboda e Beckett. E' tra le firme dei libri da me curati.
Tutti noi abbiamo studiato i suoi testi sull'avanguardia teatrale, sul teatro degli anni Settanta, sulla politica del regista, sul Laboratorio di Prato, su Robert Wilson. E chi ha un'Idea e una Passione per il teatro, legge i libri su Beckett, Copi, Genet, Lepage, Wenders, Brook, ecc da lui pubblicati dalla sua casa editrice UBU. E poi, chi non ha un PATALOGO, l'annuario del teatro, incontro documentativo e riflessione critica sulla scrittura del teatro?
Quante volte abbiamo parlato del ruolo importante della critica per la cultura del teatro? Se non si fa una riflessione storica, se non si riconoscono i Maestri, se non si studia la storia del teatro contemporaneo con i suoi linguaggi, fare teatro non ha senso.

>> GABER BECKETT di scena al TG3

Vai sul sito di "Chi è di scena" Rai3

Massimo Puliani sarà protagonista di " Chi è di Scena " rubrica del Tg3 nazionale condotta dalla nota giornalista Rosanna Cancellieri e curata da Moreno Cerquetelli, che settimanalmente propone ed illustra novità del mondo dello spettacolo provenienti dall'Italia e dall'estero.
“Chi è di scena” dopo aver proposto servizi su John Turturro dal Carignano di Torino con lo spettacolo "Fiabe Italiane" ispirato all'opera di Italo Calvino, sull’opera lirica “Salomè” al Comunale di Bologna e sull’opera di Wagner alla Scala di Milano, presenterà Giovedì 22 aprile 2010, alle ore 12,25 una puntata sull’opera di Samuel Beckett in particolare su “Aspettando Godot”,
con l’allestimento storico del 1990 a Venezia firmato da Giorgio Gaber con Enzo Jannacci, Paolo Rossi e Felice Andreasi.
Su questo evento è stato intervistato Massimo Puliani, docente all'Accademia di Belle Arti di Macerata e all'Università di Bologna, e studioso beckettiano,
che ripercorrerà quella messa in scena e approfondirà le caratteristiche drammaturgiche sia di Beckett che di Gaber.
Sul cantante/attore il prof. Puliani proporrà un’analisi del teatro di Gaber sul quale è stato pubblicato nel 2009 (insieme ad Alessandro Forlani e Valeria Buss) dalla Casa Editrice Hacca di Matelica il primo saggio sulla scrittura e l’interpretazione del Signor G. dal titolo: Gaberscik, il teatro di Giorgio Gaber: testo, rappresentazione, modello
un’indagine sulla drammaturgia di Gaber/Luporini, il “Teatro Canzone” e il “Teatro d’Evocazione”.
Nell’intervista anche una riflessione sulle interpretazioni dei testi di “Gaber senza Gaber” con Neri Marcoré, Eugenio Allegri, Giulio Casale e Claudio Bisio.

>> BUON COMPLEANNO BECKETT

Oggi (13 aprile?)
è il (non) compleanno
di Samuel Beckett.

Il 104BECKETT

è "festeggiato" a Rimini,

nella sede distaccata
dell'Università degli Studi di Bologna.

Sono "presenti" all'incontro,
officiato dal sottoscritto:

Buster Keaton
Alan Schneider
Billie Whitelaw
Jim Lewis
Jeremy Irons
Glauco Mauri
The san Quentin Drama Workshop
Rick Cluchey
Carla Tatò
Carlo Quartucci
Leo De Berardinis
Franco Quadri
Peter Brook
Robert Wilson
Adriana Asti
Natasha Parry
Mario Dondero
Julian Beck
e
Harold Pinter

>> CHI VUOL SOSTENERE IL PREMIO PERFORMING BECKETT?

L'idea è nata a un gruppo di studiosi di Beckett.
Stiamo cercando chi è interessato
(Enti, associazioni, Organizzatori, promotori di eventi)
a sostenere questa iniziativa che si articolerà in due indirizzi:
spettacolare con l'individuazione di un artista
critico con l'individuazione di una ricerca.

per maggiori info:
massimopuliani@tin.it

>> Ricorrenza

Beckett è morto il 22 dicembre 1989. Sono passati 20 anni...

>> PERCHE' SOSTENGO BOB WILSON

DIBATTITO APERTO DA FEDERICO PLATANIA
sul sito www.samuelbeckett.it


UNA NOTA di Massimo Pulian
P.S.: Come si noterà ho più volte indicato con una barra un rapporto di identità/diversità al tempo stesso fra il regista e il personaggio.
Ho scritto: "Wilson/Krapp è commovente e grottesco al tempo stesso. Vive nella sua tana multimediale. Non quella di Beckett, ma di Wilson! ... Il senso tragico di Beckett è il senso tragico di Wilson. Il suo fisico ingrassato dal tempo lo segna ancor di più....il tempo e la storia di Krapp/Wilson".
Non possiamo disconoscere (in nome di una "fedeltà" all'autore del testo) il ruolo della regia e del regista nella scrittura scenica del Novecento!
E sull'interpretazione beckettiana occorre avere il massimo rispetto, ma mai quell'ortodossia che potrebbe essere un limite a veri e propri capolavori (come nel caso di Wilson) o a sperimentazioni come spesso (anche qui in questo sito) abbiamo potuto visionare! (Nel merito di questa problematica ho inserito un saggio nel testo "Playbeckett" ed. Haccca:Halley).
Rispetto l'analisi e l'intelligente recensione >>> del prof. Antonio Borriello. E' argomentata e rigorosa. Mi trova d'accordo su molti punti. Ma sull'ultimo punto quando Borriello conclude a proposito della messinscena di Bob Wilson: scrivendo "...E allora non sarebbe più corretto scrivere su manifesti e quant’altro che si tratta di un adattamento o una riduzione?" dichiaro per questo spettacolo il problema non sussiste. L'autore del testo è Samuel Beckett. La regia, le scene, le luci e l'interpretazione è di Robert Wilson. Non si tratta di una "riduzione" in quanto la rappresentazione scenica propone integralmente il testo nella traduzione "istituzionale" degli eredi. Non si tratta di un "adattamento" in quanto per adattamento si intende una trasformazione di genere, per esempio dalla messinscena in teatro ad una sua realizzazione per la Tv, oppure da un testo letterario ad una drammaturgia, o da un romazo ad una scrittura cinematografica. Ho dichiarato che questo spettacolo è già nella Storia del Teatro, in quanto il percorso di Bob Wilson è giunto a Beckett come un incontro ineludibile. Ed è questa la forza sovversiva del teatro, dai Greci a Shakespeare a Beckett, avere sì grandi drammaturghi, ma anche grandi interpreti.

>>INTERESSE SCENICO per BECKETT di Massimo Puliani

Stagione Teatrale 2009-2010: ben quattro allestimenti di "Aspettando Godot" di Samuel Beckett: produzioni "istituzionali" come quella per il Teatro Stabile di Genova (con Pagliai e Pagni, regia di Sciaccaluga), produzioni di ricerca come quella per l'Out Off di Milano con un gruppo di attori molto affiatati diretti da Lorenzo Loris e il Teatro Popolare di Toscana per la regia di Gianfranco Pedullà; e quella laboratoriale "tratta da", con attori non professionisti coordinati da Paolo Rossi e Lucia Vasini.
In programmazioni in alcuni teatri le due regie di Bob Wilson: "Giorni Felici" con Adriana Asti e "L'Ultimo nastro di Krapp" con una strepitosa interpretazione dello stesso regista. Mentre Teatro di Vita di Bologna propone
due pièces: "Dondolo" con Angela Baraldi e "Giorni felici" con Eva Robin’s: cioè Samuel Beckett visto da Andrea Adriatico.
L'interesse per la messa in scena di Beckett è quindi molto vivace. Sorprendente....

A breve un'analisi di Massimo Puliani su questa fenomenologia beckettiana

>> ROBERT WILSON interpreta BECKETT


Wilson - per dirla con Franco Quadri - giunto “all'inevitabile termine” della pièce multimediale, ha presentato al Festival di Spoleto due allestimenti:
Credo che si possa dire in merito che il suo KRAPP è già nella Storia del Teatro!!!
Impeccabile, memorabile, poetica ...interpretazione! Non capitava dai tempi di "Hamlet a monologue" vederlo in scena. Da solo. Identità sdoppiata/unita con il protagonista. Una presenza in scena che racconta il suo mondo, la sua estetica, la sua poetica. Wilson/Krapp è commovente e grottesco al tempo stesso. Vive nella sua tana multimediale. Non quella di Beckett, ma di Wilson! Essenziale e rigorosa. Una geometria di luci e segni che si commista ai gesti e alle voci del protagonista.
Forma e contenuto. Incubo e realtà. Passato e presente. Pianto e risata. Il senso tragico di Beckett è il senso tragico di Wilson. Il suo fisico ingrassato dal tempo lo segna ancor di più. Capelli tinti e faccia bianca che ricorda una maschera orientale. La matita nera che lo segna come un personaggio da film muto. E balla come in film antico. Ripete le gesta e azioni. Con gridolini e meticolose operazioni performative con il magnetofono che scandisce il tempo e la storia di Krapp/Wilson.

Replay per Winnie/Adriana Asti:
Impeccabile , memorabile, essenziale.... interpretazione!

mp


La foto è tratta dal sito http://www.changeperformingarts.it/

***
Una dialettica visione di messinscena

>>>>>>> vai

pubblichiamo una riflessione di Antonio Borriello

Krapp’s Last Tape: molto Wilson poco Beckett - Ermeneutica di una messinscena



103BECKETT...chi si candida?

Dopo il Centenario della nascita di Beckett (avvenuto nel 2006, ogni anno si dà luogo ad una manifestazione itinerante che prosegue le celebrazioni scandendo l'annualità.
Il Festival 100BECKETT si è tenuto a Macerata, dal 10-12 aprile 2006.
Il Festival 101BECKETT si è tenuto a Cagli-Pu, dal 7-27 gennaio 2007.
Il Festival 102BECKETT si è tenuto a Bologna al DAMS il 22 aprile 2008).
Chi fosse interessato a candidarsi ad effettuare
il 103BECKETT o il 104BECKETT...., può contattare il curatore del sito

leggi la nota di Federico Platania

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PLAYBECKETT
visioni multimediali nell’opera di Samuel Beckett
Pubblicazione di HALLEY EDITRICE

clicca qui per l'acquisto http://www.bol.it/libri/ricerca
oppure a Rimini presso la LIBRERIA DEL PROFESSIONISTA in via XXII Giugno n.3 a Rimini tel.0541/52460 fax.0541/52605

>> E' morto Pinter ultimo Krapp


Nell'ottobre 2006 in una saletta del Royal Court Theatre di Londra, per soli 86 spettatori (quindi a contatto con lui come un rito da non disperdere), Harold Pinter ha voluto proporre "L'ultimo nastro di Krapp" di Samuel Beckett. Una delle ultime sue sfide alla vita, con il peso dei suoi 76 anni, in sedia a rotelle munita di motere elettrico e un tumore all'esofago.
Furono 45 minuti in scena in quella "tana" di luce e ombre, attraversata da parole dal vivo e registrate nel magnetofono (particolare che per gli esegeti beckettiani è pieno di significati: Pinter ad un certo punto della pièce tira fuori un altro registratore, più piccolo. Come se volesse "registrare" la voce reale per una memoria futura. Vi ricordate la polemica degli eredi di Beckett sulla riproduzione filologica delle opere dell'Autore? Lui, Pinter, Autore egli stesso, estimatore di Beckett, ha inserito in scena un altro oggetto, che raddoppia e al tempo stesso cambia, o meglio "aggiunge" emblematicità alla performance. E' il teatro signori! E' il teatro che tende sempre al cambiamento)

Drammaturgo e poeta, con Beckett c'era un'amicizia e sintonia negli anni Sessanta. Ma il teatro di Pinter, straordinario nel unire l'astrattismo e il realismo, divenne sempre più politico, strumento di denuncia e riflessione al tempo stesso.

Harold Pinter ci lascia il giorno di Natale. Come Chaplin e Strehler. Ma mi sbaglio. H.P. non ci lascia.
Ci sono i suoi testi, le sue pièce le sue poesie...

>> Bienvenue Anna/Winnie!


Dopo Peter Brook per Natasha Parry, Bob Wilson perAdriana Asti (di cui abbiamo avuto un'anteprima), a sorpresa: Anna Marchesini. Si moltiplicano le Winnie per una prova d'attrice incommensurabile. Sì. E' di scena in questi giorni a Roma, al Teatro Eliseo, proprio l'attrice comica consacrata dalla TV d'intrattenimento. Componente di quel trio con Lopez e Solenghi che mal digerivamo nelle trasmissioni del palinsesto Rai. Ma la grandezza di un attore, si sa, è in teatro. E quindi siamo curiosi di vedere alla prova la Marchesini, la quale dichiara tutto il suo rispetto per il testo di Beckett.
Scrive la Marchesine questa nota emblematica: <....Non sono autorizzata a prendere iniziative del tipo "coniugarmi al plurale" ingurgitando le parti degli altri: forma di bulimia che mi garantiva una certa illusione di ubiquità. Ma a pensarci bene...quando si dice .."Le vie del Signore!.." Finisco per infilarmi in un buco, inghiottita nel terreno, nei giorni di Winnie, affaccendata a riempire il tempo tra il campanello del giorno e quello del sonno....>
Una vera folgorazione Beckettiana!
Bienvenue Anna/Winnie!

>>102 Beckett al DAMS di BOLOGNA

Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna

102 Beckett – Catastrofe

Esposizione annuale itinerante dopo il centenario della nascita di Samuel Beckett

In occasione del centenario della nascita di Samuel Beckett, il grande drammaturgo irlandese autore di Aspettando Godot premio Nobel per la Letteratura nel 1969, un gruppo di studiosi dell’interpretazione dell’opera dello scrittore, ha avviato una ricorrenza annuale che approderà Martedì 22 Aprile presso la sede del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna, Palazzo Marescotti, Via Barberia 4.
“102 Beckett - Esposizione annuale itinerante dopo il centenario della nascita di Samuel Beckett”
è proposta dal prof. Massimo Puliani, docente di Istituzioni di Regia del DAMS e all'Accademia di Macerata, in collaborazione con il cultore della materia Alessandro Forlani e la redazione del sito www.samuelbeckett.it diretto da Federico Platania. Il tema dell’esposizione è “L’impegno politico di Samuel Beckett”, un aspetto meno conosciuto del drammaturgo che alla fine dell'Ottobre del '40 fece parte della neonata Resistenza Francese a fianco di studenti, intellettuali e insegnanti. A Beckett nel 1945 gli fu conferita dal generale De Gaulle, la Croix de Guerre con la stella d'oro per la sua attività.

Il “102 Beckett” sarà incentrato su "Catastrofe", considerato il lavoro beckettiano più esplicito in senso politico; non un "componimento d'occasione", ma una pièce pienamente riconoscibile e riconducibile alla poetica dell'Autore. A conclusione della giornata sarà reso omaggio a Julian Beck, leader del Living Theatre, esempio di “teatro politico”. Beck incontrò Beckett attraverso una sua pièce“That Time”, interpretata nel 1985. Parteciperà all’iniziativa con un contributo critico Cristina Valenti, docente di Storia del Nuovo Teatro.

Questi gli appuntamenti: alle ore 14.00, introduzione di Massimo Puliani e Alessandro Forlani su “Catastrofe” di Samuel Beckett dedicato a Vaclav Hável (con intervento del prof. Marco De Marinis ). Videoproiezione di “Catastrofe”, spettacolo diretto e interpretato nell’2006 a Cagli, nell'ambito di TEATRO COMMISSION, da Paolo Graziosi con Elisabetta Arosio e Marco Avogadro; presentazione di una serie di versioni dello stesso spettacolo attraverso i progetti di regia sul testo beckettiano degli studenti del DAMS della cattedra di regia che ha avviato un laboratorio come avveniva in passato con il prof. Arnaldo Picchi.

Quattro le versioni: “Catastrofe”(videoplay) con idea registica di Alice Lorusso e video di William Vergati; “Catastrofe” (Specchi) con idea registica di Catastrofe (Clown) con idea registica di Claudia Delso; “Catastrofe” (Processo) con idea registica di Giovanna Grosso.Alle ore 15.30 proiezione del videoplay “Quad” (Quadrat 1+2” -1981) di Samuel Beckett. Interpreti: Helfrid Foron, Jurg Hummel, Claudia Knupfer, Susanne Rehe. Riprese: Jim Lewis. Costumi e Scenografia: Wolfgang Wahl. L’opera definita da Beckett una "follia televisiva", fu scritta espressamente per la Scuola di Danza di Stoccarda (quattro danzatori si muovono al ritmo di percussioni lungo le linee di un invisibile quadrato sul pavimento) e rappresenta, pur nella sua misteriosità, un filosofico esempio dell’alienazione dell’uomo contemporaneo. All’incontro partecipa Eugenia Casini Ropa (docente di Storia della Danza e del Mimo).

>> Una discussione sulla regia di Brook



Una riflessione su “Fragments”
lo spettacolo di Peter Brook

Partiamo da questa analisi critica di Renato Palazzi(riportata per intero a fine pagina):

“..... il fatto di mettere mano a una materia beckettiana meno canonica, meno investita di alte aspettative gli consente di accentuarne certi guizzi ironici: il pubblico ride, soprattutto sull'Act without words e sulle false vecchiette di Come and go, praticamente uno sketch. Ma proprio queste reazioni divertite inducono a qualche sospetto. Gli attori sono bravi, la messinscena è perfetta: ma non è che il regista, proponendo questo Beckett "in pillole", ne dà in fondo un'immagine edulcorata, sicuramente non impropria (l'autore irlandese prediligeva una recitazione spigliata), ma tutto sommato fin troppo leggera e gradevole?”

Due sono gli interrogativi che ci poniamo:

le pièces meno canoniche possono consentire a Brook di accentuarne certi guizzi ironici?

E’ giusto considerare in "in pillole" la proposta di alcune pièces di Beckett proposte “in modo fin troppo leggeor e gradevole?”

APRIAMO UNA DISCUSSIONE.....

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Fragments (Come and go, Rough for Theatre I, Rockaby, Act Without Words II, Neither)


Uno spettacolo che Brook ha concepito in francese, per festeggiare a Parigi, seconda patria dello scrittore irlandese, il centenario della nascita di Samuel Beckett (1906-2006) e oggi riallestisce in inglese, in collaborazione con lo Young Vic Theatre di Londra.

(Tratto dalle note di accompagnamento dello spettacolo)

Note: Coproduzione Théâtre des Bouffes du Nord - Young Vic, London

Autore: Samuel Beckett

Regia: Peter Brook

Aiuto regia: Lilo Baur, Marie-Hélène Estienne

Artisti:

Jos Houben
Marcello Magni
Kathryn Hunter

Luci: Philippe Vialatte

Suono: Pierre Bénichou

La recensione di renato palazzi (http://www.delteatro.it/recensioni/2007-12/fragments.php) 13 dic.2007

Più che un mero florilegio di cinque brevi testi, Fragmentsdi Peter Brook sembra un compendio del mondo beckettiano: Rough for theatre I, benché scritto tre anni dopo, potrebbe essere un Aspettando Godot senza Aspettando Godot, un preludio, un antefatto: i due clochard al centro dell'azione, un cieco e uno storpio, si cercano e si respingono come Vladimiro ed Estragone, come loro parlano di suicidio, anche se il cieco dice di non essere abbastanza infelice da farlo (e che anzi proprio questa è la sua infelicità). La battuta «gli stessi gemiti, dalla culla alla tomba» parrebbe presa pari pari dal capolavoro precedente.
"Rockaby"
è una delle più emblematiche fra le pièce della maturità, quelle dell'estrema disarticolazione linguistica: una donna osserva la vita dal dondolo su cui morì la madre, ma la voce arriva da fuori di lei. Act without words II è una partitura di puri gesti: due uomini chiusi dentro a dei sacchi vengono svegliati da un enorme pungolo, e affrontano con opposti atteggiamenti il vuoto delle loro giornate. Neither, (l'esistenza si svolge fra due porte, se ti accosti si chiudono, se ti allontani si riaprono) è una sintesi dei suoi affannosi soliloqui femminili, Come and go è un buffo e straziante sguardo sul passato visto attraverso il declino della vecchiaia.
Perché Brook ha scelto di affrontare questi spezzoni al limite dell'inconsistenza? Perché la loro costruzione scarna ben si presta a una cifra registica che tende sempre più a eliminare il superfluo, a ridurre il teatro a un'essenzialità assoluta ed esemplare: sulla semplice pedana che accoglie la maggior parte delle sue creazioni, persino il dondolo è una comune sedia che solo per un attimo assume una breve oscillazione. Questo stile spoglio valorizza al massimo grado il singolo gesto, la singola parola. E proprio in quanto sottratti a un contesto drammaturgico compiuto, i loro significati si stagliano con una chiarezza ancora più definitiva.
Inoltre il fatto di mettere mano a una materia beckettiana meno canonica, meno investita di alte aspettative gli consente di accentuarne certi guizzi ironici: il pubblico ride, soprattutto sull'Act without words e sulle false vecchiette di Come and go, praticamente uno sketch. Ma proprio queste reazioni divertite inducono a qualche sospetto. Gli attori sono bravi, la messinscena è perfetta: ma non è che il regista, proponendo questo Beckett "in pillole", ne dà in fondo un'immagine edulcorata, sicuramente non impropria (l'autore irlandese prediligeva una recitazione spigliata), ma tutto sommato fin troppo leggera e gradevole?

di renato palazzi

(18:41 - 13 dic 2007)

>> Note su ASPETTANDO GODOT a cura di P.Bertinetti


Cliccare su ogni singola pagina e poi stampare




>> intervento su Beckett di Mario Dondero

Intervento su Beckett di Mario Dondero alla presentazione della mostra
"SAMUEL BECKETT e i volti della Francia fine anni '50"
a cura di Vito Panico.
Presentazione di Massimo Puliani

Il Video è stato ottenuto con un cellulare con lo scopo di ottenere solo una documentazione d'archivio.
E' un documento molto interessante al di là del fatto visivo.
E' stato realizzato da un partecipante il 23.8.2007 a Fano

>> Va in scena la parola (L'Espresso)




Va in scena la parola
da l’Espresso del 9.3.’07
di Sebastiano Triulzi
Anche in questo primo scorcio del 2007 sembra proseguire l’onda lunga dei festeggiamenti per il centenario della nascita di Beckett, ufficialmente lasciato alle spalle con la fine del 2006. Al di là della riproposizione di alcuni classici beckettiani, figli di un repertorio standard, vale la pena segnalare l’attenzione crescente per opere spesso poco note al grande pubblico.
Così, alla regia di Antonio Latella si deve un inusuale (e rovesciato) allestimento di “Aspettando Godot”, che è in cartellone fino all10 marzo al Teatro Caio Melisso di Spoleto (poi la tournée prosegue a Perugia e Gubbio). Altri due testi poco frequentati dalle compagnie saranno rappresentati il 7 marzo nella Sala dei Contrari della Rocca di Vignola dalla giovane (e già premiata) Laura Pasetti: si tratta del capolavoro breve “Non io” e della pièce televisiva “Dì Joe”.
Ad affascinare è anche il personaggio Beckett: come scrisse Emile Cioran, «se per assurdo non celasse nessun segreto, ai miei occhi apparirebbe ancora impenetrabile-. Proprio una volontà metabiografica è alla base dello spettacolo di Marina Bassani, “Aspettando Sam”, sul palcoscenico del Baretti di Torino dal 18 al 21 aprile. In questa breve carrellata di un altro, e meno paludato, Beckett, va segnalata anche la messa in scena delle sue ultime poesie, al Teatro Studio di Scandicci domenica 12 marzo, in una performance di Gabriele Frasca e Patrizia Valduga dall’incantevole titolo “Qual è la parola”.

Infine, nello scorso gennaio la cittadina di Cagli, nelle Marche, ha ospitato, con un ritardo calcolato rispetto all’ufficialità, uno dei più interessanti appuntamenti degli ultimi tempi dedicati al grande drammaturgo del Novecento, chiamato in modo significativo “Il festival 101 Beckett”. Inaugurata da una bellissima mostra di Mario Dondero - “I volti della Francia di fine anni ‘50: Beckett, lonesco, Genet, Sartre - la rassegna contava ben 22 spettacoli, e ha forse toccato uno dei suoi punti più alti con la messa in scena dei due atti unici “Catastrofe” e “L’ultimo nastro di Krapp”, interpretati e diretti da Paolo Graziosi, e prodotti dallo Stabile delle Marche.






VIAGGIO AL CENTRO di BECKETT
da l’Espresso del 9.3.’07
Al Pompidou di Parigi una mostra svela il volto inedito,
attuale e sorprendente del grande autore irlandese

di Fabio Gambaro da Parigi

Alla riscoperta di Beckett. Un altro Beckett. Non quello, conosciutissimo, dell’interminabile attesa di Vladimir ed Estragon, i due: vagabondi protagonisti di “Aspettando Godot”. Non solo l’autore ormai classico del teatro dell’Assurdo, ma anche lo scrittore radicale dei romanzi ridotti a monologhi e delle prose sconvolte dal delirio verbale. Un Beckett più ricco, capace delle spericolate sperimentazioni linguistiche e degli scarti imprevisti di un riso beffardo. Un uomo (...) che ha saputo confrontarsi con la novità dei linguaggi audiovisivi e che oggi è considerato un punto di riferimento per artisti contemporanei. Insomma, un Beckett vivo e poliedrico, sottratto ai luoghi comuni e al processo di museificazione, cui è stato sottoposto dopo la morte a Parigi nel 1989. Sarà questo lo scrittore al centro della grande mostra (una delle più importanti dell’anno) che s’inaugura il 14 marzo al Centre Pompidou di Parigi in collaborazione con l’lnstitut Mémoires de l’édition contemporaine.
«Beckett è considerato da tutti un grandissimo artista, eppure spesso, di tutta la sua opera, il pubblico conosce solo “ Aspettando Godot", dice Nathalie Léger, autrice di un bel saggio, "Le vies silencieuses de Samuel Beckett", nonché curatrice, insieme a Marianne Alphant, della mostra parigina: «Tutta la ricchezza della sua produzione, che si estende per più di mezzo secolo e conta una cinquantina di opere, viene troppo spesso ricondotta allo stereotipo del Teatro dell'Assurdo. Naturalmente, non vogliamo minimizzare la forza del teatro beckettiano, le cui intuizioni sono di grandissima attualità, ma solo ricordare che i lettori guadagnerebbero molto se ascoltassero la forza affascinante di una voce capace di esprimersi magnificamente anche al di fuori del teatro»....

>> Note in margine a 101 Beckett a Cagli

Come spesso accade, sono le realtà locali più piccole e le case editrici indipendenti ad essere più sensibili a temi e personaggi letterari che dovrebbero fare gola anche alle grandi istituzioni e alle cosiddette majors. Ci pensavo sabato scorso, il 20 gennaio, mentre mi trovavo nell'affollato foyer del Teatro Comunale di Cagli in attesa che iniziasse lo spettacolo diretto e interpretato da Paolo Graziosi (Catastrofe + L'ultimo nastro di Krapp, in prima nazionale) e su un tavolo poco dopo l'entrata facevano mostra di sé i bei volumi PlayBeckett e Tegole dal cielo (rispettivamente editi da Hacca ed Edup, due piccole case editrici che nel 2006 si sono distinte assai più di altre per l'attenzione al Centenario beckettiano).
Ero a Cagli su invito dell'organizzazione del festival 101 Beckett curato da Massimo Puliani del Teatro Stabile delle Marche e docente di storia del teatro e regia all'Accademia di Belle Arti di Macerata. Avevo già avuto modo di guardare con entusiasmo a questo "101" che ci metteva al sicuro da una sbrigativa relegazione in soffitta di tutto l'armamentario beckettiano sfoderato nel corso dell'anno appena trascorso. E l'essere lì di persona ha confermato le mie aspettative, sia per la qualità degli interventi che per la risposta del pubblico.
Nel pomeriggio, nel ridotto del Teatro, Alessandro Forlani, docente di metodologia della sceneggiatura all'Accademia di Macerata, ha condotto un approfondimento de L'ultimo nastro di Krapp, commentando a margine le videoproiezioni in cui Krapp era impersonato da attori quali Glauco Mari, Giancarlo Cauteruccio e John Hurt (quest'ultimo, per la regia di Atom Egoyan, davvero imperdibile).
Verso le 18:30 è iniziato il convegno Beckett e la tecnologia: una folgorazione multimediale, mediato da Puliani. Dopo l'introduzione di Simonetta Romagna (Assessore alla Cultura della Provincia) e Italo Grilli (Presidente Istituzione Teatro Comunale Cagli) si sono susseguiti gli interventi: Franco Cordelli (scrittore e critico teatrale del Corriere della Sera) ha proposto il suo personale ricordo dell'incontro con l'opera di Beckett, Massimo Raffaelli (critico letterario del Manifesto), dichiarandosi un "intruso" in quanto non studioso beckettiano ma semplice lettore, ha poi sottolineato la centralità del Nostro, Agnese Mezzanotti (studiosa) ha esposto il tormentato rapporto tra Beckett e la sua terra natale, Valentino Bellucci (docente di filosofia) ha suggerito un parallelismo tra l'opera dello scrittore e i concetti di Nulla e Vuoto appartenenti alle filosofie orientali, il sottoscritto ha cercato di immaginare quale approccio avrebbe avuto Beckett nei confronti di internet, Forlani ha affrontato più da vicino i vari media toccati dall'opera beckettiana. Ha chiuso Raffaelli auspicando la produzione di atti del convegno.Questa elencazione sintetica rischia di apparire un po' algida, ma ci tenevo a citare tutti, perché in ogni intervento ho avuto il piacere di ascoltare una partecipazione viva, sincera.
C'è poco da fare: l'opera di Beckett non passa nello spirito dei lettori senza lasciare una traccia, un coinvolgimento che torna nella loro voce quando ne parlano. E questo vale tanto per chi lo legge e rilegge da decenni, quanto per chi lo apprezza solo da poco.Dopo il convegno, lo spettacolo di Graziosi: una messinscena rigorosa, con grande attenzione ai ritmi di scena.
So che 101 Beckett è proseguito con successo mentre io ero già tornato a Roma ("nella mia tana" per dirla con Krapp, già che ci siamo...), con un Branciaroli in gran forma per il suo Finale di Partita e altri visitatori che hanno potuto apprezzare la mostra fotografica di Mario Dondero I volti della Francia di fine anni '50: Beckett, Ionesco, Genet, Sartre... a cura di Vito Panico.
Cagli, dunque, come immaginavo, è stato un inizio, un ottimo inizio, per proseguire con il progetto di mantenere viva l'attenzione nei confronti di Samuel Beckett. L'idea racchiusa in Continuando Beckett è ancora lì, a disposizione di tutti. Qualche piccolissimo segnale già c'è. Facciamolo diventare più forte.

Federico Platania
da http://www.samuelbeckett.it/

>> Recensione di Cordelli sul Corriere d Sera (4-2-07)


Gli uomini estremi di Samuel Beckett
Paolo Graziosi mette in scena "Catastrofe" e "L'ultimo nastro di Krapp"
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>> Una recensione di Sandro Montalto di PlayBeckett

Una recensione di Sandro Montalto di PlayBeckett dal sito http://www.poiein.it/autori/2006/2006_12/aaaElencodic.htm poi inserita nel saggio apparso su Il DOMENICALE n.49 del 9 dicembre 2006 PlayBeckett a cura di Massimo Puliani e Alessandro Forlani (Halley Editrice, Matelica MC 2006). Il sottotitolo sottolinea il campo di indagine: “Visioni multimediali nell'opera di Samuel Beckett”. Oggetto del libro, infatti, è l'ampia attenzione dell'opera beckettiana ai linguaggi della riproduzione tecnica. La tesi di fondo del libro, giustissima, è che l’approdo beckettiano alla multimedialità è coerente alla sua ricerca, funzionale alla necessità di precisare e rendere immutabile l’oggetto della descrizione in virtù di una forza autoriale quasi demiurgica (dalla presenza nella pagina all’intervento sulle tecnologie di ripresa). Per compiere questa ricognizione vengono raccolti saggi di vario genere e oggetto; tra i più interessanti, nella prima parte, quelli di Forlani su Film, di Gualtiero De Santi su “l’occhio selvaggio” beckettiano, quello di Valentino Bellucci su Schopenhauer e la comunicazione beckettiana ed altri dedicati anche alle opere più inconsuete, come Respiro, o particolari come la musica nei radioplays e videoplays. Nella seconda parte sono raccolti scritti su alcune interpretazioni legate ai concetti della multimedialità (Franco Quadri, I Magazzini, Krypton…). Da segnalare anche un intervento di Puliani sul diritto d’autore e la libertà di interpretazione, questione molto controversa nel caso degli eredi di Beckett. Chiude il libro una videografia e teatrografia. In allegato, un DVD a cura di Maurizio Failla, contenente alcuni brani dei videoplay beckettiani per la tv tedesca. Peccato non poter godere di qualche opera integrale, siccome vedere tali spettacoli è difficilissimo.

>> Beckett e il Nazismo

In occasione della GIORNATA della MEMORIA nell’ambito della kermesse finale 101 Beckett, programmata al comunale di Cagli sabato 27 gennaio, grazie anche ai contributi di due studiosi beckettiani Agnese Mezzanotti e Alessandro Forlani, si è letto pubblicamente alcune testimonianze e aneddoti biografici riferiti al rapporto “Beckett e il Nazismo”.
Sul piano biografico, nel settembre 1938 mentre si facevano minacciosi i fragori di guerra, Beckett scrisse queste parole all'amico George Reavey: "Ho ascoltato Adolph il pacificatore alla radio l'altra sera e mi è sembrato di udire l'aria che esce lentamente da un pneumatico forato...comunque vadano le cose io resterò qui, al settimo piano con la mia manciata di sabbia." Beckett arrivò a Parigi nei giorni dell'invasione tedesca sul fronte orientale. La città era in subbuglio sebbene il pericolo di un attacco diretto non fosse imminente. Molti dei suoi amici e conoscenti (da Joyce a Giacometti) avevano già lasciato o erano in procinto di abbandonare Parigi, ma Beckett voleva rimanere in Francia per manifestare il suo disappunto contro Hitler e la simpatia nei confronti degli amici francesi. Alcuni suoi amici ebrei erano però scomparsi. Solo l'amico Paul Léon era ancora a Parigi, ma ben presto fu catturato e internato in un campo di concentramento alle porte di Parigi, per morirvi nel 1942. Arresti ed uccisioni indussero Beckett ad abbandonare la neutralità dietro la quale si era barricato, per prendere parte attiva agli avvenimenti:"Ero così indignato con i nazisti, in particolare per la persecuzione nei confronti degli ebrei, che non potei più rimanere inattivo" (da un articolo del settembre 1964 al Saturday Evening Post). Inoltre molto tempo dopo la fine della guerra B. dichiarò all'amico Alan Simpson, direttore del teatro Pike di Dublino:"Combattevo contro i tedeschi che avevano trasformato in un inferno la vita dei miei amici, non per la nazione francese". Ma alla fine dell'ottobre ‘40 Beckett fece parte della neonata Resistenza francese, e a fianco di studenti, intellettuali, insegnanti cominciò l'attività di propaganda nel gruppo chiamato "Etoile". Conosciuto come Sam l'Irlandais, Beckett ebbe il compito di ricevere informazioni, tradurre le notizie in inglese non solo su semplici fogli di carta, ma attraverso microfotografie che venivano nascoste in scatole di fiammiferi. Il 30 marzo 1945 a Beckett fu conferita la Croix de Guerre con la stella d'oro per la sua attività. La menzione era firmata dal generale De Gaulle, presidente del governo provvisorio della repubblica francese. Questa la motivazione: "Beckett, Sam: Uomo di grande coraggio che per due anni ha dato prova della sua efficienza come agente informatore in un importante rete di spionaggio. Ha svolto la sua opera al di là dei limiti della sicurezza personale. Scoperto dai tedeschi , dal 1943 è stato costretto a vivere nella clandestinità, tra moltissime difficoltà". Citazioni manifeste o nascoste si possono rintracciare nei testi stessi, dalla prosa al teatro, fra cui in particolare, "Catastrofe" dedicato ad Vaclev Havel e scritto per l'AIDA (Associazione Internazionale per la Difesa degli Artisti). Il testo scritto nel 1981 (è andato in scena proprio a Cagli il 20 gennaio 2007 nella versione di Paolo Graziosi) per ammissione dello stesso Beckett, presenta un personaggio muto su un piedistallo che veste una uniforme che rammenta, in pratica, quelle degli internati nei lager. Questo testo viene giudicato il lavoro più politicamente impegnato di Beckett. Anche in "Cosa dove" (testo del 1983) si allude ad una tortura da lager di qualcuno, attuata in sinistre circostanze del passato. E' facile indovinare che il protagonista sia un carnefice che ripete: "Te lo sei lavorato? Ha parlato? Lavoratelo per bene finché non ti dirà tutto". Sempre a Cagli, nell’incontro con Franco Branciaroli, l’attore ha espresso che in un passaggio del testo di “Finale di Partita” ("quel pazzo che dipingeva e vedeva solo cenere") c’è l’allusione a Hitler. E in altri passaggi vi sono allusioni ad altri dittatori (Mussolini e Stalin).

Massimo Puliani 27.1.07

>> 101 Beckett a Cagli (programma)














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domenica 7 gennaio '07
- ore 18.15 - Sala dell’Abbondanza *
MARIO DONDERO
I volti della Francia di fine anni ’50: Beckett, Ionesco, Genet, Sartre .... Inaugurazione Mostra Fotografica - a cura di Vito Panico
presentazione di Massimo Puliani (docente di storia del teatro e regia - direttore rete Teatro Stabile Marche)

- ore 19.30 e 21.30 Teatro Comunale **
TEATRINO GIULLARE
“Finale di Partita” (spettacolo teatrale)
allestimento da scacchiera per pedine e due giocatori

sabato 20 gennaio '07
- ore 15,00 - Ridotto del teatro *
“L'ultimo nastro di Krapp” Krypton - regia di G.Cauteruccio Italia, 2005 videodocumentazione
“L'ultimo nastro di Krapp” tratto dal Trittico B&B Beckett and Bacon. Italia, Anno 2004 videodocumentazione UnoTeatro - Dottor Bostik e Compagnia Stilema
“Krapp's Last Tape” BBC, Gran Bretagna, 2000; durata 47' videoproiezione con John Hurt Versione regia di Atom Egoyan. in lingua originale con sottotitoli in italiano
“L’ultimo nastro di Krapp” Italia 1969 videoproiezione
con Glauco Mauri, regia teatrale Enrico D'Amato- regia televisiva Luigi Di Gianni (regia teatrale di Franco Enriquez nel 1961)
A cura di Alessandro Forlani

-ore 18,00 - Ridotto del teatro *
“Beckett e la tecnologia: una folgorazione multimediale” convegno
Franco Cordelli (Corriere della Sera – Critico teatrale e scrittore)
Massimo Raffaeli (Il Manifesto – critico letterarario)
Federico Platania (curatore del sito www.samuelbeckett.it)
Valentino Bellucci (docente di Filosofia)
Agnese Mezzanotti (studiosa)
coordina: Massimo Puliani (curatore del progetto)

- ore 21.15 - Teatro Comunale ***
PAOLO GRAZIOSI
L'ultimo Nastro di Krapp – Catastrofe spettacolo teatrale
regia di Paolo Graziosi
prima nazionale


lunedì 22 gennaio '07
-ore 18,00 - Ridotto del teatro *
PLAYBECKETT 2006 videoperformances
Ceci n’est pas theatre di A.Tesei
Senza Titolo di M.Menco
Never Ending War di F.Sabbatini
Atavici Piccioni di A.Colla
Senza Titolo di N.Giulivi
Mente nel cemento con Remo Remotti

- ore 19,00 - Ridotto del teatro *
Endgame.end di Fabrizio Bartolucci; Italia 2006; durata 16 minuti (Accademia Belle Arti – Macerata) videoproiezione

- ore 19,15 - Ridotto del teatro *
Film; .; U.S.A. 1965; durata 22’ videoproiezione Sceneggiatura: Samuel Beckett. con Buster Keaton - regia di Alan Schneider.

- ore 19,45 - Ridotto del teatro*
Film ; di Auretta Loria; Italia, 2003; durata 8' videoproiezione

- ore 21.15 - Teatro Comunale ***
FRANCO BRANCIAROLI
Finale di Partita spettacolo teatrale
regia di Franco Branciaroli


sabato 27 gennaio '07
- ore 16,30 - Ridotto del teatro *
That Time; BBC, Gran Bretagna, 2000; 28' Videoproiezione, versione in lingua originale con sottotitoli in italiano con Niall Buggy - regia di Charles Garrad

- ore 17,30 - Ridotto del teatro *
That Time; La Mama, U.S.A., 1985 - 15’ Videoproiezione versione in lingua originale con sottotitoli in italiano con Julian Beck - regia di Gerald Thonay.

- ore 18,30 – Ridotto del Teatro*
GOGMAGOG Firenze Quella Volta - Teatro II spettacolo teatrale di Samuel Beckett con Carlo Salvador, Tommaso Taddei - voce Bobo Rondelli regia Tommaso Taddei

- ore 21.15 - Teatro Comunale
GIANCARLO CAUTERUCCIO
Ancora Beckett performance teatrale

www.infopointspettacoli.it
massimopuliani@tin.it

tel.0721.830145

>> PlayBeckett a Roma: tre pubblicazioni per il centenario

Nell'occasione verrà presentato il Festival nazionale 101 BECKETT che si terrà dal 7 al 27 gennaio 2007 a Cagli (Pu). A Roma, Teatro Vittoria: lunedì 4 dicembre 2006 - ore 21.00 Piazza S. Maria Liberatrice, 8 tel. 06.5740170

In omaggio a Samuel Beckett nel centenario della nascita, lunedì 4 dicembre alle ore 21.00, presso il Teatro Vittoria in Roma si terrà la serata "Beckett e l'Italia – Tre pubblicazioni per il centenario" a cura di Arnaldo Colasanti e Sandro Dell’Orco. All’incontro, che approfondirà l’influenza dell’opera letteraria, teatrale e multimediale di Beckett nella cultura italiana, parteciperanno: Giancarlo Alfano critico letterario e docente presso la Seconda Università di Napoli, Massimo Puliani docente presso l'Università di Bologna, l'Accademia Macerata e direttore della Rete Teatro Stabile delle Marche, Massimo Cinque regista e autore teatrale e televisivo, Andrea Cortellessa critico letterario e docente presso l’Università di Roma Tre, Alessandro Forlani docente presso l'Accademia di Macerata, Aldo Tagliaferri traduttore e critico letterario. Massimo Cinque leggerà alcuni testi tratti dall’opera di Samuel Beckett.

Nel corso dell'incontro saranno presentati i libri: :: Playbeckett - Visioni multimediali nell'opera di Samuel Beckett, di Massimo Puliani e Alessandro Forlani, Halley Editrice :: Tegole dal cielo - L'”effetto Beckett” nella cultura italiana, curato da Andrea Cortellessa e Corrado Alfano, EDUP :: Tegole dal cielo – La letteratura italiana nell’opera di Beckett, curato da Andrea Cortellessa e Corrado Alfano, EDUP :: La via dell'impossibile - Le prose brevi di Beckett di Aldo Tagliaferri, EDUP Verranno inoltre proiettati i videoplay di Samuel Beckett::: Geistertrio Interpreti: Klaus Herm, Irmgard Först. Riprese: Jim Lewis. Scenografia: Wolfgang Wahl. SDR Süddeutscher Rundfunk; Germania 1977 (1° novembre) :: Quadrat 1+2Interpreti: Helfrid Foron, Jürg Kummel, Claudia Knupfer, Susanne Rehe. Riprese: Jim Lewis. Costumi e Scenografia: Wolfgang Wahl. SDR Süddeutscher Rundfunk; Germania 1981 (8 ottobre). Nell'occasione verrà presentato il Festival nazionale 101 BECKETT che si terrà dal 7 al 27 gennaio 2007 a Cagli (Pu).

>> Play Beckett a Milano in RockBeckett


Al CINEMA GNOMO (Via Lanzone, 30/A (Vicolo S. Agostino) - 20123 Milano Telefono: 02.804125 nell'ambito del Festival ROCKABECKETT Rapide e lente amnesie (l'intero programma è su http://www.samuelbeckett.it/), martedì 14 novembre alle ore 18.00 Dì Sam (2006, 2') - prima assoluta Ideazione Fabio Francione, riprese e montaggio Studio Azzurro, opere Tullio Pericoli

-18:05 Murphy pastiche (2006, 5'). Originale omaggio radiofonico del leader degli U2, Bono. Rte, 30 marzo 2006

-18:10 Waiting for Godot (Aspettando Godot, 2001, 120') regia di Michael Lindsay-Hogg con B. Mc Govern, J. Murphy, A. Stanford, S. Brennan, S. McGovern

-20:10 presentazione del volume di Massimo Puliani e Alessandro Forlani PlayBeckett. Visioni multimediali nell’opera di Samuel Beckett (Halley Editrice, Collana SoQQuadri, 2006) - Saranno presenti gli autori

-21:00 Endgame (Finale di partita, 2001, 84') regia di Conor McPhersoncon M. Gambon, D. Thewlis, C. Simon, J. Anderson

22:30 Samuel Beckett. Silence to silence (1987, 80’)regia Sean O’Mordha

>> PlayBeckett a Torino Capitale Mondiale del Libro

PlayBeckett. Visioni multimediali nell’opera di Samuel Beckett
è stato inserito nel programma Torino Capitale Mondiale del Libro

Il 24 giugno '06 alle ore 18.00 presso la libreria Tempo Ritrovato via Po, 59/d Torino.
Alessandro Forlani, con letture di Domitilla Colombo (giovane attrice che leggerà alcuni brani estratti dal volume mentre scorreranno in video le immagini del cd allegato al volume) presenterà “PlayBeckett-visioni multimediali nell’opera di Samuel Beckett” di Massimo Puliani e Alessandro Forlani (Halley Editrice - SoQQuadri)
La presentazione avverrà nella libreria Tempo Ritrovato, che in questo periodo ospita i quadri del pittore vercellese Guido Villa, principalmente ritratti di protagonisti del '900 tra i quali anche Samuel Beckett.